150 anni Unità D’ITALIA

Il Regno d’Italia fu uno stato monarchico europeo.

Tramontato nel 1849 il progetto di confederazione, come volevano moltissime personalità di spicco della politica italiana dell’epoca: il piemontese Massimo D’Azeglio, il toscano Bettino Ricasoli ed il federalistalombardo Carlo Cattaneo, il Regno d’Italia nacque  nel 1861, dal Regno di Sardegna, privato, nel 1860, della Contea di Nizzae del Ducato di Savoia, retto dalla sua nascita alla  caduta, nel1946, dalla dinastia reale dei Savoia..

Cavour, nel suo progetto, prevedeva tre stati: un Regno D’Italia comprendente tutto il nord, dal Piemonte alla Dalmazia; un Regno del Centro composto dal Lazio e parte di Umbriae Toscana, sotto il dominio di un Bonaparte e un Regno dell’Italia Meridionale, sotto la corona borbonica, comprendente il territorio del regno siculo ampliato  delle Marchee di parte del Lazio meridionale.  progetto, previsto negli originali segreti degli accordi di Plomberiescon l’Imperatore Napoleone III,  naufragato sia a causa dell’opposizione dei Savoia, sia di  Garibaldi e dei mazziniani e persino dal Re Francesco II delle Due Sicilie, che non voleva acquisire i territori appartenenti allo Stato Pontificio.

Il periodo del regno di Vittorio Emanuele II di Savoiadal 1859al 1861viene indicato come Vittorio Emanuele II Re eletto. Infatti, nel 1860il Ducato di Parma, il Ducato di Modenaed il Granducato di Toscanavotano per l’unione con il Regno. Nello stesso anno vengono conquistati dai piemontesi il Regno delle Due Sicilie, con la Spedizionedei Mille,  la Romagna, le Marche, l’Umbria, Benevento e Pontecorvo, sottratti alla  Chiesa e annessi al regno con plebisciti.

Nel gennaio 1861si tennero le elezioni per il primo parlamento. Su quasi 26 milioni di abitanti, il diritto a votare fu concesso solo a 419.938 persone (circa l’1,8%),  soltanto 239.583 votarono;  i voti validi furono 170.567, dei quali oltre 70.000 erano di impiegati statali. Furono eletti 85 fra principi, duchi e marchesi, 28 ufficiali, 72 fra avvocati, medici ed ingegneri.

Con la prima convocazione del Parlamento italiano del 18 febbraio1861e la successiva proclamazione del 17 marzo, Vittorio Emanuele II è il primo re d’Italia . Nel 1866,  con la terza guerra di indipendenza, vengono annessi al regno il Veneto(comprendeva anche la Provinciadel Friuli) e Mantova sottratti all’Impero Austro-Ungarico. Nel 1870, con la presa di Roma, viene annesso il Lazio, sottraendolo allo Stato della Chiesa.  Roma diventa la capitale d’Italia (prima  erano state Torino e Firenze).

Seguono i regni di Umberto I(1878-1900), ucciso in un attentato  per vendicare la strage del 1898,quando dei manifestanti  a Milano vennero presi a cannonate dall’esercito,  e di Vittorio Emanuele III(1900-1946). Nel 1919dopo la prima guerra mondialevengono annessi il Trentino, l’Alto Adige, Goriziaed il Friuliorientale, l’Istria, Trieste, Zarae le isole del Carnaro, Lagosta, Cazzae Pelagosa, poi l’isola di Saseno nel 1920 e di Fiumenel 1924.

Durante la seconda guerra mondiale vengono annesse le isole Ionie(ad eccezione di Corfù, legata all’Albania), la Dalmaziae il territorio di Lubiana.

L’Istria, Fiume, la Dalmazia (con le isole di Pelagosa, di Lagosta e di Cazza) vengono cedute nel 1947alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, le isole Ionie passano alla Grecia,l’isola di Saseno all’Albania, alla Franciai territori di Tendae di Briga, il passo del Monginevro, la Valle Strettadel monte Thabor, il Colle del Moncenisioed una parte del territorio del Colle del Piccolo San Bernardo. Il Regno d’Italia, retto intanto da Umbertoprima come luogotenente del Regno (1943-1946) e poi  come re (il Re di maggio) in seguito all’abdicazione di Vittorio Emanuele III, si conclude con la proclamazione della Repubblica Italianaa seguito del referendum del 1946,  casa Savoia esce dalla storia d’Italia dopo 85 anni.

1861: Nasce l’Italia, Il nuovo Stato.

Il Regno d’Italia divenne  come un ampliamento del Regno di Sardegna, fu infatti una monarchia costituzionale, secondo la lettera dello statuto albertinoconcesso a Torino nel 1848; il Re nominava il governo, che era responsabile di fronte al sovrano e non al parlamento; il re manteneva inoltre prerogative in politica estera e, per consuetudine, sceglieva i ministri militari (Guerra e Marina). Nei vent’anni antecedenti allo scoppio della I guerra mondiale, il Regno d’Italia aveva visto un graduale ma costante cambiamento verso la forma parlamentare, i governi di quegli anni chiedevano la fiducia alla Camera dei deputati, e non più al Senato del Regno. L’Italia si trasformò  in una monarchia parlamentare come il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda. Il diritto di voto era attribuito, secondo la legge elettorale piemontese del 1848, in base al censo gli aventi diritto al voto costituivano appena il 2% della popolazione. Le basi del nuovo regime erano quindi estremamente ristrette, conferendogli una grande fragilità. Nel 1861il Regno d’Italia si configurava come una delle maggiori nazioni d’Europa, almeno a livello di popolazione e di superficie (22 milioni su una superficie di 259.320 km2),  non poteva considerarsi una grande potenza, a causa soprattutto della sua debolezza economica e politica. Le differenze economiche, sociali e culturali ereditate dal passato ostacolavano la costruzione di uno stato unitario. Accanto ad aree tradizionalmente industrializzate coinvolte in processi di rapida modernizzazione , esistevano situazioni statiche ed arcaiche riguardanti soprattutto l’estesissimo mondo agricolo e rurale. L’estraneità delle masse popolari al nuovo Stato si palesò in una serie di sommosse, rivolte, fino a un’estesa guerriglia popolare contro il governo unitario, il  brigantaggio,  interessò principalmente le province meridionali (1861-1865), impegnando gran parte del neonato esercito in una repressione spietata, considerata  una vera  guerra civile. Quest’ avvenimento  fu uno dei primi e più tragici aspetti della “ questione meridionale”, problema dalla conseguenze gravissime che ancora oggi attanaglia il Mezzogiorno d’Italia.

Ulteriore elemento di fragilità era costituito dall’ostilità della Chiesa cattolica e del clero nei confronti del nuovo Stato, rafforzata, dopo il 1870  e la presa di Roma.