Cerimonia diplomati con 100/100
Ventuno gli studenti dell’Istituto Tecnico Aterno-Manthoné che si sono diplomati con il massimo dei voti. Di questi, sei hanno ottenuto anche la lode. Gli attestati sono stati consegnati nell’aula magna della scuola, alla presenza della dirigente Michela Terrigni, del presidente della Provincia, Antonio Zaffiri, del sindaco Carlo Masci, del vicesindaco Gianni Santilli, e degli assessori comunali Luigi Albore Mascia e Alfredo Cremonese, di studenti, genitori e docenti.
Particolare commozione ha suscitato il ricordo dello studente diplomato della 5^ A del corso serale Andrea Costantini, morto a 25 anni nell’incidente stradale del 4 luglio. «Andrea», ha detto la dirigente Terrigni, «ha avuto un percorso di vita particolarmente difficile ma era finalmente riuscito a ritrovare la serenità. Ci ha lasciato, però, un importante insegnamento: in qualunque momento di difficoltà, se ce la mettiamo tutta possiamo superare qualsiasi ostacolo e andare avanti».
Ecco tutti i diplomati con 100. Corso diurno: Federico Bonetti, Vittoria Buccella, Marzia Di Michele, Nicola Ferrante (con lode), Agnesa Hoxhaj (con lode), Priscilla Iacovone (con lode), Alessandro Ioannone, Martina Giovanna Longin, Aurora Mancini, Gianluca Mariotti (con lode), Umberto Monti-Condesnitt, Matilde Patrizio, Gessica Rossi (con lode), Alessandra Troiano, Raphael Turco (con lode).
Corso serale: Caterina Anello, Ilenia De Sipio, Barbara Mammarella, Angelica Marcantonio, Sara Marusco. Sezione carceraria: Simone Santoleri.
Quest’ultimo che per ovvi motivi non ha potuto partecipare alla cerimonia ha affisso, nei locali della scuola carceraria di San Donato, un breve messaggio dopo aver sostenuto l’Esame di Stato: «Se solo si apprendesse l’importanza dell’istruzione (scuola-insegnamento-cultura) moltissimi di noi oggi non sarebbero qui e/o non vi rientrerebbero di nuovo. Spero che questo mio messaggio possa aiutare quanti più detenuti a iscriversi e a frequentare la scuola, affinché vi siano sempre meno persone che “dovranno leggere” questo mio messaggio in un istituto penitenziario».